lunedì 17 novembre 2014

LA VOCE DELMONDO È... "IL SUONO DEL TEMPORALE"



Un'altra declinazione della voce del mondo, restando nella dimensione "naturale" - come nel precedente post - è il suono (o rumore) del TEMPORALE.
In questa occasione non mi lancio in una personale descrizione, ma utilizzo una forma più incisiva, profonda, evocativa: la poesia.
La poesia in questione è "Il temporale di giugno" di Herman Hesse.

''TEMPORALE DI GIUGNO'' di Hermann HESSE

S'ammala il sole, s'accuccia il monte,
carovane di nere nuvole 
stanno in agguato di fronte,
in basso timidi uccelli  volano,
Il tuono, lento dopo il fulmine,
passa con rombo pauroso,
signoreggia il coro dei timpani,
le chiare trombette; i gloriosi
aurei lampi i flussi attraversano.
Fitta, gelida la pioggia vitrea
s'abbatte in rovesci di scialbo argento,
scroscia in fiumi, scorre in rivoli,
con mal trattenuti singhiozzi,
giù nella valle dello spavento.
                               HERMANN HESSE
Giungo 1953 

giovedì 13 novembre 2014

LA VOCE DEL MONDO E'... ''IL SUONO DEL MARE'



Il mare. Quanto di più antico conosce il nostro pianeta: le sacre scritture dicono che in principio vi era solo acqua; gli scienziati asseriscono che essa è il presupposto della vita. 
Il mare è la cintura del mondo, ci abbraccia totalmente, congiunge gli emisferi e nel frattempo divide le terre. La sua esistenza è stata ed è da sempre avvolta da un'aura particolare, qualcosa che ci circuisce, ci incuriosisce, ci stimola. Ci dà pace o ci tormenta: riflette ciò che siamo. 
Chissá quanti uomini ha speso il loro tempo a contemplarlo, chissà quanti pensieri saranno affogati nel profonde acque azzurre nel cercare la linea sottile che confina - o unisce - cielo e mare.
''Cieloemare'', una sorta di metafora naturale, espressione che qualifica e specifica la stessa entità uomo nella sua duplice conformazione: terrena e spirituale.

La voce del mondo è impersonale, risuona in posti diversi in modi simili ma mai uguali.
La voce del mondo è il suono della sabbia che nella risacca si smuove e si sedimenta.
La voce del mare é una conchiglia avvicinata all'orecchio.
La voce del mare è il moto ondoso, che ci tormenta nelle sere tempestose, e poi ci culla col suo continuo, inesorabile andare, rincorrere e ricorrere; quasi in un discorso teso all'infinito.






mercoledì 5 novembre 2014


LA VOCE DEL MONDO E'... ''IL PENSIERO''

''La voce del mondo è IL PENSIERO''.

Pensiero: sostativo, concetto, che nasce con l'uomo, lo qualifica, lo esalta.
Uomo e pensiero sono caratterizzati da una speciale relazione e sono entità dalla duplice natura, contestualmente inscindibili e trascendenti.
La locuzione iniziale potrebbe sembrare forzata, pretenziosa, criticabile.
Provando a sviscerarla si possono fare varie considerazioni, quella che individua la sua ragione è che
il pensiero è la fonte, la sorgente, la radice che anima ''la voce'' dell'uomo.
 Pronunciando la parola pensiero, quante cose ci vengono in mente?
Un'infinità; una pluralità indefinita di forme ed espressioni assumibili, come plurali e infinite sono le fisionomie dall'uomo assunte.
Il vocabolario infatti, gli collega tante accezioni ed è affiancato da tanti attributi. Uno di questi, che mi piacerebbe sottolineare -anche per ciscroscrivere il raggio di un così ampio campo-  è l'attributo: ''artistico''. Il pensiero artistico.
Questo pensiero anima, a mio parere, una delle ''voci'' aventi il ''suono'' più bello, ricco, originale e pluriforme.
Da appasionato di musica quale sono, voglio considerare il pensiero artistico che ''suona'', letteralmente, più di tutti: quello del compositore.

Ascoltiamo insieme questa ''voce speciale''.



David Garret: Compositore e musicista.